GLI STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
La classificazione OCSE individua 3 tipologie di studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES):
1. Categoria A
ALUNNI CON DISABILITA’
Si tratta di alunni con disabilità o deficit definiti in termini medico-sanitari, che derivano da carenze organico-funzionali attribuibili a menomazioni e/o patologie organiche.
LEGGE N 104 DEL 5.02.1992 : http://www.edscuola.it/archivio/norme/leggi/l104_92.html
2. Categoria B
ALUNNI CON DIFFICOLTA’
Questi alunni presentano difficoltà emotive e comportamentali o specifiche difficoltà di apprendimento (DSA come la dislessia).
LEGGE N 170 DEL 8.10.2010 : http://www.istruzione.it/esame_di_stato/Primo_Ciclo/normativa/allegati/legge170_10.pdf
3. Categoria C
ALUNNI CON SVANTAGGI (SOCIO-ECOMOMICO, LINGUISTICO, CULTURALE)
Questi alunni manifestano problemi dovuti all’ambiente socio-economico, culturale e sociolinguistico di provenienza.
Categoria A
Per gli alunni con disabilità viene redatto il Piano educativo individualizzato (indicato in seguito con il termine P.E.P.), documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l'alunno in situazione di handicap, in un determinato periodo di tempo, ai fini della realizzazione del diritto all'educazione e all'istruzione, di cui ai primi quattro commi dell'art. 12 della legge n. 104 del 1992. Il P.E.P. è redatto, ai sensi del comma 5 del predetto art. 12, congiuntamente dagli operatori sanitari individuati dalla USL e/o USSL e dal personale insegnante curriculare e di sostegno della scuola e, ove presente, con la partecipazione dell'insegnante operatore psico-pedagogico, in collaborazione con i genitori o gli esercenti la potestà parentale dell'alunno.
Categoria B
DSA è l'acronimo di Disturbi Specifici dell'Apprendimento; essi comprendono: dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia. Questi disturbi possono presentarsi iolati, ma più spesso sono presenti contemporaneamente. Vengono definiti "specifici" perchè interessano uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale, in soggetti con QI (quoziente intellettivo) uguale o superiore alla media.
I DSA sono disturbi di origine neurobiologica con importante familiarità. Hanno andamento cronico, ma evolutivo: la loro espressività si modifica in relazione all'età e alle richieste scolastiche. I fattori ambientali- scuola, ambiente familiare e sociale- si intrecciano con quelli neurobiologici, deterinando un maggiore o minore disadattamento.
Con la legge 170 dell'8/10/2010 - e con i decreti attuativi ad essa riferibili - si pone l'accento su:
- individuazione precoce dei DSA, con l'obbligo da parte della scuola di segnalare alla famiglia il sospetto di disturbo di apprendimento, per un invio ai servizi sanitari e/o strutture accreditate che si occuperanno della redazione della diagnosi
-impegno degli insegnanti a fornire supporto didattico e ad una personalizzazione didattica volta al successo formativo, attraverso la stesura del Piano Didattico Personalizzato
-il diritto per gli studenti con DSA a utilizzare tutti gli strumento compensativi e le misure dispensative e di adeguate forme di verifica e valutazione.
Il Miur ha distinto le condizioni degli studenti con diagnosi di DSA, rispetto a quelli provvisti di certificazione dalla legge n 104 del 5.02.1992, prevedendo per i primi un percorso personalizzato per il raggiungimento del successo formativo. La personalizzazione dell'apprendimento, a differenza della individualizzazione, non impone un rapporto di uno a uno tra docente e allievo, ma indica l'uso di strategie didattiche fializzate a garantire ad ogni studente una propria forma di eccellenza cognitiva. Il PDP viene redatto dal team dei docenti, o il Consiglio di Classe, acquisita la diagnosi specialistica di DSA.
Categoria C
Tale tipologia di Bes dovrà essere individuate sulla base di elementi oggettivi (es segnalazione dei servizi sociali) ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche. Per gli alunni stranieri che non conoscono la lingua italiana, è possibile attivare percorsi individualizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e misure dispensative (con carattere transitorio).
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